Laser o bisturi: le tecniche più efficaci per l’asportazione nei


La rimozione dei nei è una procedura molto richiesta sia per motivi estetici che clinici. A seconda della natura della lesione, della zona interessata e dell’aspetto del neo, i medici possono proporre tecniche differenti: dalla classica asportazione chirurgica con bisturi a soluzioni più moderne come il laser o il plasma medicale.

Negli ultimi anni, grazie ai progressi della medicina estetica non invasiva, è stato possibile introdurre sistemi che consentono di eliminare alcune neoformazioni senza incisioni e senza lasciare cicatrici, come nel caso della rimozione nei senza cicatrici basata sull’azione selettiva del plasma.

Ogni tecnica ha i suoi punti di forza: il bisturi è ancora insostituibile per l’analisi istologica di nei sospetti, mentre il laser e il plasma garantiscono tempi di recupero più brevi, assenza di punti di sutura e risultati estetici superiori, soprattutto nei trattamenti di superficie.

In questo articolo vedremo quando è necessario rimuovere un neo, quali sono le differenze tra laser e bisturi, e come scegliere la tecnica più adatta in base al caso specifico.

Cosa sono i nei e quando è necessario rimuoverli

I nei, o nevi, sono piccole formazioni cutanee composte da melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina. Possono essere congeniti (presenti fin dalla nascita) oppure acquisiti, comparendo nel corso della vita a causa di fattori genetici o dell’esposizione ai raggi UV. La maggior parte dei nei è benigna e innocua, ma in alcuni casi possono rappresentare un rischio per la salute o un disagio estetico.

Non tutti i nei richiedono trattamento, ma è importante monitorarne l’aspetto nel tempo. I segnali che indicano la necessità di una valutazione dermatologica includono:

  • Cambiamento di forma, colore o dimensione

  • Bordi irregolari o asimmetria

  • Presenza di prurito, sanguinamento o dolore

  • Comparsa di nuovi nei in età adulta


La rimozione viene consigliata in caso di sospetto melanoma o per motivi estetici, soprattutto quando i nei si trovano in aree esposte, come il viso, il collo o il décolleté. In alcuni casi, possono causare fastidio per sfregamento (ad esempio con abiti o accessori) o compromettere l’autostima del paziente.

Il dermatologo, dopo una valutazione con dermatoscopia, deciderà se procedere con l’asportazione e quale tecnica adottare, tenendo conto della sicurezza, del rischio oncologico, ma anche del risultato estetico finale. Tecniche come il bisturi permettono un’esportazione profonda e precisa, utile per l’analisi istologica. Tuttavia, per i nei superficiali e benigni, le metodiche moderne come il laser o il plasma offrono rimozioni minimamente invasive e senza cicatrici visibili.

La prevenzione resta fondamentale: controlli periodici della pelle e una corretta esposizione solare aiutano a individuare per tempo eventuali lesioni sospette, riducendo il rischio di complicanze.

Asportazione con il bisturi: come funziona e quando si utilizza

L’asportazione chirurgica con bisturi è una tecnica ambulatoriale indicata nei casi in cui il neo presenta caratteristiche sospette, è profondo oppure si trova in una zona a rischio. La procedura viene eseguita in anestesia locale e prevede un’incisione mirata che consente la rimozione completa della neoformazione, inclusa una piccola porzione di tessuto sano attorno alla lesione.

Il tessuto asportato viene inviato per esame istologico, fondamentale per confermare l’eventuale natura atipica o maligna del neo. Dopo la rimozione, si applicano punti di sutura che vengono tolti dopo circa una settimana, a seconda dell’area trattata e della velocità di cicatrizzazione.

Questa tecnica è la più adatta nei casi in cui è necessario analizzare il tessuto rimosso o quando il neo si estende in profondità e non può essere eliminato con metodi superficiali.
La guarigione avviene in tempi relativamente brevi, ma può lasciare una cicatrice cutanea visibile, soprattutto su pelli sottili o in zone esposte come il viso.

Il bisturi garantisce precisione e sicurezza clinica, ed è la prima opzione nei protocolli medici quando c’è un dubbio diagnostico o un’esigenza di rimozione completa.

Rimozione con il laser: caratteristiche, vantaggi e limiti

La rimozione dei nei con il laser è una tecnica non invasiva indicata per eliminare neoformazioni benigne superficiali, che non richiedono analisi istologica. Il laser agisce emettendo un fascio di luce ad alta intensità, capace di colpire selettivamente le cellule pigmentate del neo, vaporizzandole senza incidere la pelle.

Il trattamento è rapido, indolore e non comporta l’uso di bisturi o punti di sutura. Durante la seduta, il paziente può avvertire una sensazione di calore o leggero pizzicore, simile a quello causato da un elastico sulla pelle. Al termine della procedura può formarsi una crosticina, che cade spontaneamente nel giro di pochi giorni lasciando la pelle intatta.

Questa tecnica è consigliata soprattutto nei casi in cui il neo abbia un’origine puramente estetica o sia collocato in aree visibili, come viso, décolleté o mani. Il laser consente una rimozione precisa e un risultato uniforme, senza lasciare segni o cicatrici.

Non è indicato per nei profondi, irregolari o sospetti, poiché non permette di conservare il tessuto per un’eventuale analisi istopatologica. Prima del trattamento, il medico esegue sempre una valutazione con dermatoscopio per verificare che si tratti di una lesione compatibile con l’approccio laser.

Il recupero è veloce: il paziente può riprendere le attività quotidiane già nelle ore successive, con semplici accorgimenti per proteggere la zona trattata.

Laser o bisturi? come scegliere in base al tipo di neo

La scelta tra laser e bisturi dipende principalmente dalle caratteristiche del neo e dagli obiettivi del trattamento. Ogni tecnica ha un campo d’applicazione specifico, e la decisione finale spetta sempre al medico, dopo una valutazione accurata.

Il laser è adatto per la rimozione di nei superficiali, piatti, di natura benigna e già diagnosticati come non sospetti. È la soluzione preferita quando il paziente desidera un risultato estetico ottimale, senza incisioni, punti o cicatrici. Viene spesso scelto per trattare aree visibili del corpo come il volto, il collo o il décolleté, dove il risultato estetico è particolarmente importante.

Il bisturi viene invece utilizzato nei casi in cui il neo presenta irregolarità di forma, colore o bordo, oppure è particolarmente profondo. L’intervento chirurgico consente di rimuovere completamente la lesione e di analizzarla tramite esame istologico, un passaggio fondamentale quando esiste anche solo un minimo dubbio sulla natura della neoformazione.

La profondità del neo, la sua evoluzione nel tempo e l’eventuale presenza di sintomi (prurito, sanguinamento, crescita rapida) sono tutti elementi che orientano la scelta verso una tecnica piuttosto che un’altra. Anche le preferenze del paziente e la zona anatomica interessata vengono considerate nel definire il piano terapeutico.

L’obiettivo è sempre lo stesso: eliminare la lesione in modo efficace, riducendo al minimo il disagio e ottimizzando il risultato estetico.

Cosa aspettarsi dopo l’intervento: guarigione, cicatrici e controlli

Dopo la rimozione di un neo, il decorso varia in base alla tecnica utilizzata e alla profondità dell’intervento. In entrambi i casi, la guarigione avviene in tempi brevi e senza particolari complicazioni, ma è importante seguire alcune indicazioni per ottenere il miglior risultato possibile.

Nel caso di asportazione chirurgica, la zona trattata viene suturata e coperta con una medicazione. I punti vengono rimossi dopo circa 7-10 giorni, e la pelle continuerà a rigenerarsi nelle settimane successive. È possibile che rimanga una cicatrice lineare, la cui visibilità dipende dalla tecnica di sutura, dal tipo di pelle e dalla localizzazione del taglio.

Con la rimozione laser o al plasma, il recupero è generalmente più rapido. Dopo il trattamento può formarsi una crosticina superficiale che cade spontaneamente entro una settimana. In molti casi la pelle si rigenera senza variazioni evidenti di colore o texture, lasciando un aspetto naturale e uniforme.

Nei giorni successivi, è consigliabile evitare l’esposizione diretta al sole, non grattare la zona trattata e seguire le indicazioni del medico per la detersione e l’idratazione della pelle.

I controlli post-intervento permettono di verificare che la guarigione proceda correttamente e, nei casi di asportazione chirurgica, di ricevere l’esito dell’esame istologico. Il monitoraggio medico regolare è essenziale per prevenire nuove lesioni o per individuare eventuali cambiamenti sospetti nel tempo.

Conclusione

La rimozione dei nei è una procedura sicura e sempre più personalizzata, grazie alla disponibilità di tecniche diverse come il laser, il plasma medicale e il bisturi chirurgico. La scelta del metodo più adatto dipende dalla natura del neo, dalla sua posizione, dalla profondità e dalle esigenze del paziente.

Le tecniche non invasive permettono un recupero veloce e un risultato estetico eccellente, ideali per le neoformazioni superficiali e benigne. L’intervento chirurgico resta fondamentale quando è necessaria un’analisi istologica o in presenza di lesioni sospette.

Una valutazione medica accurata è sempre il primo passo per scegliere l’approccio più indicato, garantendo efficacia, sicurezza e rispetto dell’estetica cutanea.